Roberto
Sono rimasto veramente colpito. Tempi giusti, colonna sonora molto in sintonia con il film, messaggio chiaro senza cadere nella banalità (il rischio era alto!). E poi la storia, e qui ti devo fare i complimenti, perché sei riuscito a rendere intrigante una trama che rischiava di essere troppo scontata. Belli sia l’inizio che il finale con momenti davvero divertenti sapientemente miscelati a quelli drammatici. Mi è piaciuto particolarmente il mix tra dramma e leggerezza, che è effettivamente riscontrabile nella vita di tutti i giorni. Niente è facile nella vita però, senza un pizzico di leggerezza o di pazzia, come dicono alla fine, sarebbe ancora più dura e soprattutto meno utile per se stessi e per gli altri. I temi più scottanti del nostro tempo sono stati toccati ma senza moralismo. I dialoghi sono abbastanza naturali e anche il linguaggio sboccato, seppur frequente, è ben contestualizzato e non risulta quasi mai volgare. Anche la fotografia mi è piaciuta. Il film restituisce un’immagine di Torino non stereotipata, per certi versi sconosciuta anche a chi, come noi, vive la città quotidianamente. L’unico limite è, a tratti, quello recitativo, ma ci può stare. Una curiosità. Mi è sembrato che l’immagine, in generale, fosse leggermente velata. Può dipendere dal tipo di pellicola utilizzata o è solo una mia impressione?
RC
Ieri sera ho visto il file 40%, ai fratelli marx.
Mi sono divertito molto, complimenti davvero.
L’esperienza della cooperativa così come l’avete presentata nel film rilancia ed evidenzia gli aspetti positivi che le contraddistinguono, è senz’altro un messaggio di speranza in questo momento storico difficile sia per il lavoro sia per la tenuta psico-fisica di ognuno di noi.